Se c’è un qualcosa che riguarda TUTTI i cittadini, questo è il tema dei rifiuti. È il motivo per il quale non può passare sotto silenzio una riflessione sulla cosiddetta “sperimentazione”, in realtà una vera e propria “controriforma“, che l’assessore Rossotti ha deciso di imporre alla cittadinanza comasca e sui suoi possibili effetti.
Una premessa. Il miglioramento continuo dei servizi e dei processi è un impegno degli amministratori, il cuore dei modelli di implementazione della “qualità”. E certamente nel centro di Como ci si aspettava un intervento di miglioramento del servizio di raccolta dei rifiuti là dove sono emerse criticità, ovvero in alcune precise situazioni, riducibili a poche piazze o strade con forte presenza di operatori della ristorazione e bar.
Ma andiamo con ordine.
1. La necessità di evitare la presenza di rifiuti in attesa di essere smaltiti in prossimità dei tavolini è stata oggetto di attenzione negli anni passati e là dove si è lavorato in modo collaborativo con i diretti interessati sono state provate e trovate soluzioni idonee.
2. Per risolvere le criticità ancora presenti, l’assessore Rossotti ha deciso di dare il là ad una radicale modifica degli orari di raccolta che coinvolge la cittadinanza e che fa letteralmente saltare efficienze ed equilibri consolidati e procedure acquisite dai cittadini.
3. Per modificare gli orari, che sono governati da un apposito Regolamento approvato dal Consiglio Comunale, senza dover sottoporre la proposta al vaglio e agli inevitabili emendamenti dell’aula, l’assessore Rossotti ha evocato l’escamotage di una “sperimentazione”.
4. L’assessore Rossotti non pare avere una sufficiente conoscenza della città, in cui non risulta residente ma che amministra per patti interni ai partiti di maggioranza. Ma con impalpabile disinvoltura, ignorando suggerimenti e inviti alla prudenza, ha deciso di piegare alle pretese di pochi un’organizzazione funzionante che ha il merito di aver risolto varie criticità del passato eliminando (si credeva per sempre) la presenza di sacchi neri che si era soliti ritrovare dal primo pomeriggio al mezzogiorno del giorno successivo.
5. I commercianti, forse i soli che hanno saputo imporre le proprie ragioni, hanno ottenuto di mantenere il ritiro dei loro rifiuti in orario serale. Una conferma della presenza di esigenze divergenti e di una precisa gerarchia nella testa all’assessore: i residenti all’ultimo posto.
6. L’assessore Rossotti intende procedere da primo luglio con un dictat, imperativo e unilaterale che ancora non è stato comunicato “formalmente” ai cittadini che, ritirando la fornitura dei sacchetti, hanno appena ricevuto la conferma del calendario della nuova annualità.
In nessun paese un preavviso di poche settimane può essere sufficiente per una riorganizzazione radicale che va ad intaccare il quotidiano di tutti: siamo di fronte ad un atteggiamento irrispettoso e “padronale” (è la “destra” bellezza !) agli antipodi del metodo che caratterizzò, nel giugno 2014, l’avvio del nuovo servizio e la raccolta differenziata in città, con ben 32 incontri pubblici con la cittadinanza in altrettante serate in cinema e sale parrocchiali.
7. Con un disinvolto dietrofront si ritorna al ritiro mattutino in centro e l’assessore Rossotti avrà così riportato la città “indietro di qualche anno”.
8. La “sperimentazione-controriforma” prevede anche un forte aumento del tempo di esposizione di rifiuti e bidoni che saranno sulle vie del centro per non meno di 16 ore: per chi rispetterà gli orari (ma c’è da scommettere che per incuria e per ignoranza li vedremo già dal tardo pomeriggio), dalle 22, fino alle 14 (almeno) del giorno dopo!
9. Quello che viene descritto come “miglioramento” immagina che in quelle mattinate il centro città sia impreziosito dalla presenza di bidoni e bidoncini, alcuni da svuotare e altri vuoti e maleodoranti con il coperchio aperto (come prevede la procedura) in attesa di essere infine ritirati dai cittadini che avranno tempo fino alle 14 (ma i turisti non pranzano?), termine che non può essere anticipato perché l’impresa ha contrattualmente 6 ore per svolgere il servizio e perché, come disse qualcuno in Consiglio comunale durante la discussione del Regolamento vigente, le persone non possono prendere permessi dal lavoro per tornare a ritirare il bidoncino.
10. Ci sarà un enorme aumento del numero complessivo delle ore di presenza “autorizzata” dei rifiuti sulle strade del centro, per l’intera notte e l’intera mattinata successiva (attualmente solo dalla sera a poco dopo mezzanotte)
11. Operatori e mezzi, che oggi agiscono in orari pressoché privi di traffico, svolgeranno la loro azione nella mattina riducendo la propria efficienza e interferendo con la vita attiva dei cittadini.
12. L’organizzazione vigente aveva considerato attentamente una serie di esigenze e di variabili oggi del tutto ignorate. Chi conosce le dimensioni delle vie del centro città e dei marciapiedi sa che la movimentazione dei mezzi e la presenza di bidoni genera oggettive criticità non solo estetiche. I bidoni costituiscono un ingombro, e in qualche caso una barriera evitabile solo scendendo nella carreggiata con implicazioni sulla sicurezza, particolarmente grave per disabili motori e sensoriali (ciechi e ipovedenti), per mamme con bambini in carrozzina e per anziani che si muovono in città ogni mattina. Il miglioramento per la cittadinanza, dopo 4 anni di esperienza, dovrebbe muovere nella direzione opposta a quella oggi intrapresa, ovvero verso l’estensione a tutta la città della raccolta serale che ha mostrato, sul campo, innumerevoli e indiscutibili benefici.
13. Da settembre diverrà più evidente la sovrapposizione al nervoso traffico di chi si reca al lavoro, al movimento verso le scuole e alle corse dei mezzi pubblici, al rifornimento dei negozi con un nuovo evitabile impulso ad accodamenti (immaginiamoci, ad esempio, il furgone in via Mentana alle 7:30) e inqinamento.
14. Molti condomìni dovranno ridiscutere in fretta i contratti con le imprese di pulizia che fanno il servizio e non possono essere escluse richieste di rincari (che renderanno necessarie assemblee condominiali e relative delibere !) dovute sia all’intervento notturno sia alla necessità di qualche impresa di rivedere la compatibilità dei propri servizi.
Resta il fatto che tutto ciò si motiva esclusivamente per la “resa” dell’assessore Rossotti alle pretese di pochi, che denunciano difficoltà organizzative, in qualche caso perché all’aumento della disponibilità di spazi esterni non è corrisposto un adeguamento di luoghi idonei allo stoccaggio dei maggiori rifiuti prodotti. Problemi comprensibili e oggettivi ma che non devono essere risolti a danno dell’intera cittadinanza.
Sarebbe stato inoltre doveroso intervenire prioritariamente per correggere il comportamento di chi espone i “propri” rifiuti (della cui presenza è il primo a lamentarsi) ben prima delle 17, pur sapendo che l’esposizione PUÒ avvenire dalle 18 ma il servizio di raccolta inizia alle 20 e, magari, aiutare costoro a comprendere che il tempo di esposizione si azzererebbe se il conferimento avvenisse nel momento stesso del ritiro. Non dimentichiamo che il servizio è una “possibilità”: ci sono in città esercizi pubblici del settore della ristorazione che si avvalgono di smaltitori propri .
L’assessore Rossotti ha preferito buttare sulla cittadinanza la risoluzione di un problema che non sa o non vuole affrontare per quello che è, ricacciando la città nel passato. Se una diversa soluzione comportasse un modestissimo aumento di impegno per alcuni gestori, perché non percorrere quella strada e far, invece, pagare l’intera cittadinanza ?
Le conclusioni.
Avendo preso visione delle criticità scritte, nero su bianco, anche dai responsabili di Aprica e dal dirigente del settore ambiente del comune, non possiamo che essere assolutamente contrari alle scelte dell’assessore Rossotti.
Qualcuno la Fermi!