Marzo 2006. A Como un ragazzo di 18 anni, Rumesh, è reso gravemente e irreversibilmente invalido da un colpo di pistola di un agente di Polizia Locale.
Luglio 2024: la Polizia Locale di Como è autorizzata dalla maggioranza che amministra la città a sperimentare (ma “su chi ?) la pistola elettrica nota come TASER.
Il TASER (acronimo di “Thomas A. Swift’s Electric Rifle”, ovvero “fucile elettrico di Thomas A. Swift”) è un’arma, semplicemente
Una narrazione (di parte) cerca da sempre di accreditare l’idea che quest’arma non produca effetti letali. In tal modo i cittadini sono indotti a non considerala pericolosa e ad auspicarne l’adozione, anche se meno di due settimane fa, a Bolzano, un uomo di 42 anni è morto dopo essere stato colpito dalla scarica elettrica di un TASER.
Il TASER è una particolare pistola che spara simultaneamente due dardi (freccette) alla velocità di 55 m/s (= 198 km/h) con traiettorie divergenti (angolo di circa 8°) destinate a conficcarsi nel corpo del bersaglio (o, se preferite, della vittima). Due fili mantengono i dardi collegati alla pistola in modo tale da chiudere un circuito elettrico. Grazie a un condensatore, precaricato per mezzo di una batteria a una tensione di circa 50.000 Volt, nel circuito sono scaricati impulsi di corrente della durata di 4-5 microsecondi.
A partire dai due punti di penetrazione dei dardi, quindi, una intensa scarica elettrica attraversa il corpo della persona colpita. A fronte di una stima fornita dal produttore che valuta in circa 6 mA (milliAmpère) l’intensità di corrente che attraversa il corpo della persona colpita, ci sono autori che indicano la possibilità di punte di corrente di 5-6 Ampère. Se anche solo in qualche caso questi valori dovessero essere raggiunti, dipendendo ciò da molteplici fattori anche casuali, sarebbe doveroso fermarsi. È, infatti, il caso di ricordare che
- correnti che superano i 10 mA provocano la contrazione involontaria dei muscoli senza più la possibilità che il sistema nervoso possa “contrastarla”
- correnti di 20 mA provocano arresto respiratorio
- a 50 mA (a 60 Hz e per la durata di 1 secondo) si manifesta dolore, riscaldamento resistivo, danni meccanici; continuano, invece, la funzione respiratoria e quella cardiaca
- correnti tra i 75 mA e i 400 mA nell’intero corpo sono causa di fibrillazione ventricolare.
Che non si tratti di qualcosa di innocuo e nemmeno di piacevole lo conferma perfino l’ONU che ha inserito il TASER nella lista degli strumenti di TORTURA.
Il TASER, dunque, fa “male” e PUÒ addirittura UCCIDERE, come tutte le altre armi.
L’agenzia Reuters ha pubblicato tempo fa un’analisi dei dati degli Stati Uniti dall’inizio degli anni Duemila che documentano 1.005 casi di persone morte dopo essere state colpite col TASER. 49 persone sono morte nel solo 2015 in seguito all’utilizzo delle pistole a scarica elettrica da parte delle forze di polizia americane. Anche Amnesty ricordava che dal 2001 al 2018 il numero delle morti direttamente o indirettamente correlate alle TASER in Usa e Canada è superiore al migliaio e che nel 90 per cento dei casi, le vittime erano disarmate.
Ancora Amnesty evidenzia come gli studi medici a disposizione siano concordi nell’affermare che l’uso delle TASER ha avuto conseguenze mortali su soggetti con disturbi cardiaci. Malgrado ciò qualcuno pensa sia legittimo utilizzarla contro una persona di cui non si sa nulla, con lo scopo, si dice, di “immobilizzarla”.
Sono certo della disponibilità di coloro che disinvoltamente sono a favore di questo innocuo strumento a sottoporsi a una prova, su di loro.
Detto ciò diamo merito al sindacato di polizia Siulp-Cgil, secondo il quale “l’Amministrazione dovrà garantire che l’eventuale utilizzo del TASER né possa nuocere alla salute (ad esempio per chi abbia patologie cardiache) del soggetto nei cui confronti verrebbe utilizzato né vi possano essere conseguenze penali, amministrative e civili a carico dell’utilizzatore, ovvero l’operatore di Polizia”.
Un’ultima nota: il produttore ne ha praticamente il monopolio e sta facendo affari d’oro!