Alla luce dei numerosi articoli apparsi sui media locali relativi alla Piscina Comunale di via del Doss ritengo opportuno, per chiarezza completezza di corretta informazione, ripercorre i passaggi inerenti la gestione della piscina negli anni durante i quali ho svolto l’incarico di Assessore alle Politiche sociali del comune di Como (2012-2017).
È utile, in premessa, ribadire che ho avuto sempre la consapevolezza del fatto che i primi destinatari e beneficiari di tali impianti sono circa 50 utenti che frequentano il Centro Diurno Disabili (C.D.D.) quali, giustamente, godono gratuitamente di servizi forniti dal comune di Como che altri, a parità di condizioni, invece pagano in altri centri.
La gestione della piscina di via del Doss risultava, in quegli anni, affidata alla Cooperativa Colisseum in forza di una convenzione approvata con Determinazione Dirigenziale del 13 luglio 2005 (n.1279 R.G.), integrata e modifica con Determinazione Dirigenziale del 1 marzo 2007 (n.1033) e dell’accordo del 23 ottobre 2007 (prot.43877) sottoscritto dal Presidente della Cooperativa Colisseum e dall’allora Diri
gente del Settore Servizi Sociali. La data di scadenza della convenzione era stabilita al 31 dicembre 2015.
Nella primavera 2015, su mio indirizzo, l’Ufficio valutò l’ipotesi di procedere, per il futuro, con un bando di co-progettazione. Lo strumento della co-progettazione appariva idoneo a ridisegnare l’utilizzo della struttura: esso, infatti, prevedeva che gli obiettivi progettuali fossero sviluppati in modalità collaborativa tra l’aggiudicatario e l’Amministrazione Comunale e con una partecipazione, da parte di questa ultima,
nelle successive fasi di gestione del bene in modo decisamente più attiva di quanto fosse possibile con una concessione. All’esito dell’approfondimento l’Ufficio scartò tale ipotesi adducendo ragioni di imparzialità e trasparenza: la cooperativa Colisseum sarebbe stata l’unico potenziale ente del territorio con i requisiti richiesti e quindi il solo in grado di partecipare alla selezione. La Giunta Comunale nella seduta 23 dicembre 2015 (verbale n.368) varò un “indirizzo operativo”, cui fece immediatamente seguito una Determinazione Dirigenziale (n.263 R.G. del 30 dicembre 2015), che, nelle more del nuovo bando affidamento, prospettava la proroga della convenzione fino al successivo 31 luglio (per 6 mesi, quindi) permettendo, in tal modo, il completamento delle attività avviate nell’anno sociale.
La proposta elaborata dal Settore Politiche Sociali di affidare la gestione dell’impianto alla società di servizi del Comune [società “in house” Como Servizi Urbani s.r.l., di seguito C.S.U.] fu fatta propria dalla la Giunta Comunale nella seduta del 20 luglio 2016 con specifico indirizzo operativo (verbale n.188). Nelle more di questo affidamento con Determinazione Dirigenziale del 1 agosto 2016 (n. 1469 R.G.) venne formalizzata una proroga fino al 28 febbraio 2017.
In esecuzione dell’indirizzo del 20 luglio 2016 approvato dalla Giunta Comunale, alla societàC.S.U. s.r.l. veniva formalmente comunicata la proposta di affidamento della gestione della piscina e dato avvio agli incontri necessari preliminari al subentro.
Il 21 settembre 2016, nell’occasione del primo di tali incontri, furono consegnati alla società C.S.U. s.r.l. nella persona del suo Direttore Generale, Rag. Benzoni, tutti i dati contabili in possesso del Settore Politiche Sociali, che erano solo quelli relativi alla attività integrata con il Comune, con il quale la cooperativa ripartiva proventi di gestione.
Il 27 settembre 2016 si svolse un sopralluogo con il personale tecnico della società C.S.U. con ispezione di impianti e strutture.
L’esito della prima analisi della fattibilità economica della gestione degli impianti da parte della C.S.U. fu trasmessa al comune, dopo diversi solleciti, il 16 dicembre 2016. Nella stessa nota la Società comunicava quanto deliberato dal C.d.A., ovvero “di subordinare la valutazione finale della fattibilità economica della gestione degli impianti all’indicazione da parte dell’Amministrazione, sulla scorta dei dati disponibili e di quanti altri dovessero essere acquisiti, del volume d’affari complessivo delle attività ora svolte nel Centro di Via del Doss, dato, questo, fondamentale ed indispensabile per ogni compiuta valutazione”.
Gli amministratori della società in house C.S.U. s.r.l. non ritennero dunque sufficienti i dati economico-finanziari relativi agli impianti comunali di Via del Doss. Per costoro condizione necessaria per una completa valutazione economica era la disponibilità dei dati di bilancio della Cooperativa Colisseum Movimento Società Cooperativa comprensivi di tutte le attività integrate e dell’intero volume d’affari riferibili all’unità locale di Via del Doss.
Il settore Politiche Sociali non esitò a coinvolgere l’Ufficio legale per sapere se avesse facoltà e diritto di richiedere a Colisseum tutti i dati richiesti da CSU in base alla convenzione.
La formale richiesta dei dati fu inoltrata alla Cooperativa Colisseum (nota di posta certificata ID 0055305-26/10/2016-COMCOMO ) con esito, per quanto mi è dato sapere, infruttuoso.
In considerazione del protrarsi del silenzio da parte di Colisseum e della conseguente impossibilità di indire un nuovo bando gli uffici prospettarono la necessità e l’opportunità di una ulteriore proroga che la Giunta (siamo nel secondo semestre del 2016) condivise prorogando la gestione sino al 31 luglio 2017 per mantenere, per tutto l’anno sociale, la continuità delle attività intraprese dopo l’estate sfruttando la successiva chiusura estiva per l’immaginato subentro, senza interruzione dei servizi offerti per passaggi di consegne.
Nell’agosto del 2016 il Settore politiche sociali si premurò anche di avanzare agli Uffici comunali competenti (Settore patrimonio e tecnico) la richiesta di tutte le informazioni legate alla natura patrimoniale e catastale dell’immobile nel quale si trovano inseriti gli impianti. Non ho elementi che mi permettano di affermare che, nei termini del mio mandato (concluso nella primavera 2017), quest’ultima richiesta abbia avuto riscontro.
Quanto successo poi dovrà essere rendicontato dalle Amministrazioni insediatesi negli anni successivi.