Il sindaco di Como ha già avuto modo di esibire le sanzioni comminute ad artisti di strada per violazione del Regolamento. Nessun artista ha mai messo a repentaglio la sicurezza di alcuno, tuttavia le loro gravissime “colpe” hanno, in qualche caso, comportato addirittura il sequestro degli strumenti musicali.
Fu la precedente amministrazione a varare il nuovo Regolamento di Polizia e introdurre la penosa persecuzione degli artisti di strada. Mentre per conto di Civitas mi opponevo vigorosamente in Consiglio comunale a questa come ad altre inutili norme, l’attuale sindaco, allora in minoranza, ne appoggiò l’introduzione per poi riprenderne e ribadirne lo spirito in uno specifico regolamento fatto approvare, quasi fosse una “priorità”, tra i primissimi atti dell’attuale (27/10/2022).
La Giunta ha poi deliberato la scelta degli spazi in cui un artista di strada, se autorizzato, può svolgere la sua attività. Nella scelta ha superato se stessa: chiunque conosca Como e abbia un’idea vaga di cosa va cercando un artista di strada mai penserebbe a piazza Medaglie d’oro (presso i musei civici) o a piazza Vittoria (dietro la statua di Garibaldi!) se non per farsi beffe di costoro condannandoli a una triste solitudine. Questa solitudine è certificata dalla foto (piazza Medaglie d’oro) nel pieno del pomeriggio del 28 giugno scorso. Vale solo la pena di osservare che nelle stesse ore turisti e cittadini affollavano vie e piazze della città.
Come detto, le sanzioni arrivano fino al sequestro degli strumenti (innocui e incapaci di “offendere”) privando il “reo” dei suoi attrezzi di lavoro comunque necessari, una volta salutata la nostra “accogliente” città, per riprendere altrove l’attività della quale vivono.
L’alternativa concessa è, quindi, tra sanzioni e solitudine.
Questo malevolo accanimento nei riguardi di artisti che soltanto chiederebbero di potersi esibire negli angolo più frequentati della zona pedonale non merita il nostro applauso.
La Giunta ha poi deliberato la scelta degli spazi in cui un artista di strada, se autorizzato, può svolgere la sua attività. Nella scelta ha superato se stessa: chiunque conosca Como e abbia un’idea vaga di cosa va cercando un artista di strada mai penserebbe a piazza Medaglie d’oro (presso i musei civici) o a piazza Vittoria (dietro la statua di Garibaldi!) se non per farsi beffe di costoro condannandoli a una triste solitudine. Questa solitudine è certificata dalla foto (piazza Medaglie d’oro) nel pieno del pomeriggio del 28 giugno scorso. Vale solo la pena di osservare che nelle stesse ore turisti e cittadini affollavano vie e piazze della città.
Come detto, le sanzioni arrivano fino al sequestro degli strumenti (innocui e incapaci di “offendere”) privando il “reo” dei suoi attrezzi di lavoro comunque necessari, una volta salutata la nostra “accogliente” città, per riprendere altrove l’attività della quale vivono.
L’alternativa concessa è, quindi, tra sanzioni e solitudine.
Questo malevolo accanimento nei riguardi di artisti che soltanto chiederebbero di potersi esibire negli angolo più frequentati della zona pedonale non merita il nostro applauso.