Ci sono temi che suscitano indignazione.
Oggi svetta l’annuncio del sindaco di Como che intenderebbe chiudere a giugno il nido comunale di via Passeri e quello di Monte Olimpino, l’anno prossimo.
Sa il Sindaco che i bambini sono il futuro? Sa che la denatalità non è solo un dato problematico ma indice di un problema che riguarda un’intera generazione?
Sa il Sindaco che mettere al mondo figli, nella nostra società, è impresa sempre più onerosa che richiede ogni giorno coraggio e un’ottimismo che confina con l’incoscienza?
Coloro cui è stato affidato il compito di amministrare “beni” di noi tutti dovrebbero essere consapevoli della priorità del sostegno alla genitorialità in ragione del fatto che i bambini sono investimento collettivo e non una mera scelta privata.
Gli attuali amministratori della nostra città, invece, intenderebbero proseguire nell’ostinata demolizione di un servizio essenziale per i genitori. Inoltre è un’esigenza indispensabile per le donne che lavorano e non intendono rinunciare a essere madri. È solo una coincidenza il fatto che oggi sia l’ 8 marzo!
Respingiamo da subito argomentazioni che rimandassero a una mediocre contabilità di terz’ordine ma incapaci di considerare economie di “sistema” e invitiamo la cittadinanza a contrastare questa pericolosa deriva.
È urgente ribadire che oggi:
- troppi genitori non trovano posto per i loro bambini nei nidi comunali e sono costretti a inventarsi soluzioni spesso onerosissime,
- l’annuncio getta nello sconforto chi vede sfumare all’orizzonte un servizio che considerava disponibile,
- ogni società avanzata considera i nidi un servizio essenziale, invocato là dove non c’è,
- la nostra città è stata un’avanguardia e l’ultima cosa di cui ha bisogno è di qualcuno che distrugga ciò che di meglio chi lo ha preceduto ha saputo realizzare,
- l’indiscussa qualità del servizio offerto nei nostri nidi comunali è frutto di grandi investimenti economici del passato e dell’impegno appassionato e del lavoro qualificato di moltissime educatrici: distruggere tutto ciò è indice di una pochezza inqualificabile,
- è facilmente dimostrabile come da molti lustri il servizio “nidi comunali” abbia dato risposta alle attese e ai bisogni di centinaia di famiglie e offerto spazi educativi e relazionali ai piccoli.Su questo tema CIVITAS si è ripetutamente battuta e non intende indietreggiare. Si tratta di un tema cruciale dai profondi risvolti sociali e culturali.
In queste ore abbiamo ricevuto segnali di frustrazione, allarme e rabbia da giovani genitori.
Siamo allarmati con loro e per loro e non siamo disposti a stare a guardare chi si sente autorizzato a demolire un bene prezioso che altrove ci invidiano non sapendo costruire risposte ai bisogni delle persone.
Chiediamo alla cittadinanza di reagire a questa retrocessione in serie B.
Sappiamo di esprimere pensieri largamente condivisi e siamo pronti a unire la nostra voce a quella scandalizzata di coloro che hanno fruito di questo servizio per i propri figli e nipoti.
Siamo pronti a metterci a loro disposizione perché le voci indignate si uniscano per fermare questo scempio.
Per approfondire la posizione di CIVITAS leggi anche:
I NIDI NON SONO IN VENDITA – Civitas – Progetto Città (civitascomo.it)
DifendiAMO gli Asili di Como – Civitas – Progetto Città (civitascomo.it)
Nidi comunali ai privati? Una deriva intollerabile – Civitas – Progetto Città (civitascomo.it)