Riportiamo di seguito le parole dell’avv. Massimo Forgione cui il sindaco di Como ha revocato l’incarico di rappresentante del Comune nel c.d.a. della Società Storica Comense.
L’avvocato Forgione aveva diffidato il Comune che aveva intimato all’Associazione “Carducci” la restituzione delle chiavi (vedi: Dalla parte dell’associazione Carducci – Civitas – Progetto Città (civitascomo.it). Il giudice ha riconosciuto le ragioni dell’Associazione Carducci. Diamo risalto alle parole dell’avvocato Forgione che riprendono lo spirito che mosse il fondatore Enrico Musa.
Abbiamo tutti urgenza di donne e uomini liberi e leali.
«Non mi straccio le vesti e “francamente me ne infischio” della decisione e di quella che posso considerare solo una epurativa ripicca per la mia posizione a favore del Carducci… Io non mi allineo alla crociata tesa a chiudere il Carducci o a cedere spazi contravvenendo ad un contratto. Qui non è in gioco solo una associazione (intesa come struttura) ma la sua anima ribelle e diversa da quelli che sono i tempi in cui di volta in volta viviamo. L’idea del Suo fondatore era l’andare oltre gli stereotipi, contro il modo di pensare e di fare del tempo in cui viveva».
«Un autentico Comasco, un setaiolo; per creare l’istituto ha dato fondo praticamente a tutte le sue risorse, il Palazzo lo ha costruito con i suoi soldi ed ha difeso le idee della città dal fascismo e dal nazismo. E, comunque, ne è a destra o a sinistra. Pluralismo più assoluto… »
«Cosa direbbe – oggi – se mi conformassi ad una idea sbagliata ad un indirizzo politico? Se non facessi rispettare il suo volere? Comunque vada a finire l’attuale amministrazione ha già perso. Anche questa revoca dimostra che non vi sono altre armi».
«Tu e la Tua amministrazione temete il confronto democratico. Avete perso. Io ho vinto».