Sui “nidi comunali” l’amministrazione naviga a vista. Un misto di incompetenza e incoscienza lasciano prevedere un prossimo impatto con gli scogli.
Se l’obiettivo non è l’estinzione per sfinimento del servizio per l’infanzia che la città garantisce da anni con un livello qualitativo indiscusso, ci spieghino come improvvise richieste di aumento delle ore di lavoro, subitanei trasferimenti di educatrici da un nido all’altro e la farsa della chiusura degli “spazi gioco” seguita da un imbarazzato “dietro-front” dopo la reazione degli utenti invitati a trovarsi altre soluzioni, non siano insieme sintomo ed esito della mancanza di progettualità.
L’oggettivo disagio cui sono stati esposti bambini, genitori e personale è sufficiente per una ferma censura.
Proprio in questi giorni si denuncia un ulteriore aumento della denatalità e a Como, per tutta risposta, rischiamo di mettere alle corde proprio quei servizi per l’infanzia, che svolgono una insostituibile funzione di sostegno alla genitorialità e di integrazione sociale!
Chi amministra ci vuol far credere che i nidi possano essere gestiti con l’avvicendamento del personale, come fosse un call-center, mostrando di non comprendere l’incidenza delle figure educative nella relazione fiduciale con genitori e bambini e ignorando quali sono gli elementi che hanno fatto dei nidi comunali una vera eccellenza.
La nostra critica è dovuta a una reale preoccupazione per ciò che potrebbe accadere senza un coraggioso investimento nel personale.
Anche questa amministrazione, come sempre il centrodestra, ha tra i propri obiettivi il sostegno alle politiche per la famiglia: nei fatti rileviamo tutt’altro.