COMUNICATO STAMPA
L’amministrazione rimuove i cassonetti degli abiti usati
Como, 19/04/2019
In questi giorni siamo venuti a conoscenza del fatto che gli attuali gestori della raccolta degli abiti dismessi, attivi sul territorio, hanno ricevuto dall’amministrazione comunale l’intimazione alla rimozione dei cassonetti dedicati.
Il recupero degli abiti dismessi rientra, con pieno diritto, nella raccolta differenziata con riduzione dei rifiuti conferiti all’inceneritore, a costi nulli per l’amministrazione (che introita dai gestori la tassa di occupazione del suolo pubblico) e per i cittadini.
I cittadini dai primi mesi di maggio verranno privati di un servizio apprezzato e molto utilizzato: basti pensare che nel solo 2018 sono stati conferiti a questo servizio oltre 300.000 Kg di materiale.
Va ricordato, inoltre, che la sottrazione di diverse centinaia di tonnellate di abiti dismessi dal circuito della raccolta indifferenziata produce, oltre a un beneficio ambientale, una riduzione certa nella TARI, risultando la tariffa di conferimento all’inceneritore la voce con costo unitario più elevato nel capitolo “costi di smaltimento”.
Abbiamo motivo di ritenere che all’origine della mancata assegnazione delle 2 gare che il Comune ha promosso in questi mesi per l’affidamento ci sia la richiesta economica, probabilmente distante da quelli che sono i parametri economici del settore. Che la questione sia rilevante ce lo conferma quanto riferito da ANCI, solo due giorni fa (il 17 Aprile 2019), in audizione presso la “Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati”: nell’audizione si rileva la poca attenzione nella formulazione dei bandi da parte dei comuni, soprattutto nella parte economica, ponendo requisiti completamente fuori da ogni logica di mercato, con il rischio che questo aspetto possa addirittura favorire l’intromissione di soggetti \legati alla criminalità organizzata (link a piè pagina).
Vogliamo rimarcare come questa vicenda, che inciderà presto sugli ignari cittadini, non sia meramente tecnica.
Dinanzi a due bandi successivi che non hanno portato ad assegnare il servizio e alla successiva intimazione di rimozione dei cassonetti la domanda che oggi poniamo è la seguente: qual è stato, se c’è stato, l’indirizzo politico da parte dell’organo esecutivo del Comune (assessore e giunta)?
Siamo a dovere indicare questo episodio come una ulteriore prova di disattenzione, inefficienza, indolenza da parte della politica e, quindi, inadeguatezza di questa Giunta e del Sindaco.
Civitas – Progetto Città in queste ore ha scritto al Sindaco di Como chiedendogli:
- di ritirare in autotutela l’intimazione alla rimozione dei cassoni;
- di proseguire con i pattanti esistenti il servizio non facendo mancare ai cittadini il servizio;
- di indire immediatamente una nuova gara con condizioni economiche più consone al reale mercato di riferimento del servizio
Ci rendiamo disponibili, qualora il Sindaco e la giunta volessero, a fornire loro il risultato dei nostri studi del settore e di bandi simili fornendo gli indirizzi politici opportuni per l’espletamento di una gara più consona ai requisiti del mercato.
Link audizione ANCI in “Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati”:
http://webtv.camera.it/evento/14255
A questo link la lettera al Sindaco: https://www.civitascomo.it/lettera-al-sind