Il tema, che ci riguarda da vicino, è posto in modo perentorio da un articolo di Mario Salomone intitolato “Come spendere 110 mila euro di denaro pubblico per avvelenare bambini e ambiente” e pubblicato il 10 novembre scorso su “.eco educazione sostenibile”.
L’autore fa esplicito riferimento alla decisione dell’amministrazione comunale di COMO di coprire con prato artificiale parte degli spazi aperti di tre nidi comunali. Per chi non ne sapesse nulla si parla di una spesa di 110 mila euro per una scelta che muove in direzione opposta alle necessità dei bambini di interagire e misurarsi con ciò che è “natura”. I lavori, infatti, andranno a eliminare il substrato vegetale per sostituirlo con erba sintetica.
Per i genitori dei più piccoli è materia di nuove preoccupazioni.
L’articolo affida la presentazione dei dettagli a un documento del 2017 dell’Ufficio federale della sanità pubblica (Svizzero) nel quale si precisa:
«Le fibre verdi, lunghe circa 7 centimetri in tutto, costituiscono solo una parte del manto erboso sintetico, che per presentare caratteristiche di gioco simili a quelle dell’erba naturale deve comprendere diversi strati. La base è costituita da uno strato di asfalto, sul quale è posato un tappeto elastico, ricoperto a sua volta dal tappeto erboso vero e proprio. Le fibre dell’erba sintetica sono fissate nella sabbia di quarzo e gli spazi tra le fibre sono riempiti con granulato di gomma». Quest’ultimo contiene «idrocarburi policiclici aromatici, IPA, alcuni dei quali sono cancerogeni, tossici per la riproduzione e/o mutageni (proprietà CMR)». Lo stesso documento evidenzia motivi di allarme: «L’erba sintetica può altresì liberare particelle sottili e altre sostanze nocive quali composti organici volatili (COV) come il benzene (irritante, mutageno per le cellule germinali e cancerogeno) e il toluene (irritante, reprotossico e neurotossico)».
Sembrerebbero ragioni sufficienti per evitare ai piccoli un’inutile esposizione a “sostanze nocive”.
A quanto ricordato nell’articolo deve anche aggiungere il rischio patogeno dovuto al ricettacolo microbiologico (da batteri, micobatteri, funghi e parassiti): il terreno naturale ha, invece, un microbiota che agendo per competizione svantaggia le specie patogene per l’ uomo. Per approfondire si può digitare su un motore di ricerca “synthetic turf is hazardous” e rinvenire articoli, studi, raccomandazioni…
Un altro aspetto da sottolineare è il surriscaldamento dell’erba artificiale all’esposizione diretta ai raggi solari, l’opposto di ciò che accade con l’erba naturale.
C’è. infine, il tema pedagogico, mai in cima ai pensieri di questa amministrazione comasca. Nel suo articolo Marco Salomone “bolla” l’erba di plastica nei cortili scolastici come “oltraggio pedagogico al bisogno dei bambini di fare esperienza della natura e di giocare, anche sporcandosi“
Forse, ancora una volta, il sindaco dirà il suo “Me ne frego”. Chi ha davvero a cuore il bene dei nostri bambini … almeno questa volta rifletta.