Il dubbio: lettera aperta al sindaco Landriscina

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Il dubbio: lettera aperta al sindaco Landriscina

Lettera aperta al sindaco di Como

ai Consiglieri Comunali del Comune di Como

al Presidente di regione Lombardia

al Presidente dell’amministrazione Provinciale di Como

aI Presidente di ACSM-AGAM

agli organi di informazione

 

 

 

Egregio signor Sindaco,

l’ipotesi di ACSM-AGAM di realizzare una terza linea del termovalorizzatore in località la Guzza, destinato a incenerire, ogni anno, diverse decine di migliaia di tonnellate di fanghi è all’attenzione di tutti noi e del Comune di Como, socio al 9,61% di ACSM-AGAM e responsabile del governo delle scelte urbanistiche.

Senza volere in alcun modo ridurre le preoccupazioni, da più parti rimarcate, riguardanti la polluzione ambientale, lo scopo di questo nostro scritto è porre all’attenzione un aspetto trascurato e apparentemente marginale che tuttavia richiede, esso pure, un approfondimento rigoroso. Già oggi il camino del termovalorizzatore di ACSM-AGAM, posto all’imbocco della convalle comasca e di conseguenza del Lario, immette in atmosfera ogni ora circa 7O.OOO m3 di “fumi” contenenti una frazione di umidità del L7%i. Tali “fumi” hanno, verosimilmente, una temperatura dell’ordine dei 110’C.

Il termovalorizzatore, quindi, è oggettivamente una fonte di “inquinamento termico” molto localizzata. Nella documentazione prodotta dall’azienda non abbiamo ritrovato dati o riferimenti che stimino o quantifichino eventuali effetti sul “clima” locale dell’immissione continuativa in atmosfera di grandi quantità di fumi “caldi” e umidi. I dati sulle emissioni al camino, inoltre, non permettono di conoscere se e come i valori reali di temperatura e di umidità possano eventualmente variare nelle diverse stagioni, sapendo che per molti mesi si interrompe la cessione di una quota del calore residuo al processo di produzione di energia elettrica alla rete di teleriscaldamento.

Le considerazioni precedenti aprono a diversi interrogativi e devono, quindi, essere attentamente prese in considerazione in ragione della crescente frequenza, anche nel nostro territorio, di fenomeni metereologici di grande intensità, conseguenti alle più generali variazioni climatiche. Nessuno ha dimenticato come negli ultimi giorni dello scorso mese di luglio (2021) il bacino comasco del Lario sia stato colpito da piogge violente e di intensità mai prima rilevata, che hanno sconquassato l’equilibrio idrogeologico delle montagne prospicienti il lago producendo danni ingentissimi.

Riteniamo doveroso dare risposte risolutive ai dubbi che queste nostre considerazioni lasciano trasparire e che sintetizziamo, per chiarezza, nelle domande seguenti.

  1. Esiste una qualche possibile correlazione tra le immissioni in atmosfera dei “fumi” caldi e umidi del termovalorizzatore presente in città e qualche tipo di evento atmosferico che, all’interno di particolari condizioni metereologiche e climatiche, si manifesta nelle zone circostanti o in prossimità delle alture che racchiudono il lago, anche in considerazione della caratteristica configurazione orografica delle dorsali montane e della loro naturale azione sui moti delle masse d’aria?
  2. Qualora non fosse possibile escludere una tale correlazione, quali sarebbero i fenomeni generati o semplicemente implementati dalla presenza del termovalorizzatore?
  3. È possibile escludere ogni qualsiasi correlazione, anche parziale, con quanto accaduto nei territori tra Como e Blevio nell’ultima settimana del luglio 2021, e le immissioni dei fumi caldi e umidi del termovalorizzatore di Como la Guzza?
  4. ln quale misura verrebbero modificate le risposte agli interrogativi precedenti circa l’eventualità che alcuni fenomeni atmosferici possano essere innescati, attivati o semplicemente dilatati localmente dall’aumento dei volumi e della componente umida dei “fumi” immessi in atmosfera dall’aggiunta, nello stesso luogo, di una nuova linea destinata al trattamento e alla combustione di fanghi?

Per dare alla cittadinanza le necessarie risposte a questi interrogativi è urgente che Lei, signor Sindaco, richieda, senza indugio, che la partecipata dal Comune di Como ACSM-AGAM produca uno studio ad hoc affidandosi a un ente terzo di riconosciuta specifica competenza. All’esito di tale studio ognuno sarà nella condizione di trarre le considerazioni opportune. Ci aspettiamo che Lei, signor Sindaco, in ragione della responsabilità istituzionale e della sua condizione di socio di ACSM-AGAM, dia pronto riscontro a questa nostra urgente richiesta nell’interesse individuale e collettivo nelle sfere sociale, economica, sanitaria e ambientale.